martedì 26 luglio 2016

I muffins sono dei tipici e soffici dolcetti americani o inglesi, il cui nome è di origine incerta: ci sono versioni che ipotizzano derivi dalla parola francese “moufflet”, una sorta di pane molto soffice, o da quella Germanica “muffe”, nome di una specie di torta. Come abbiamo accennato, esistono due tipi di muffin: americano (creato intorno al 1800) e inglese (creato nel X o XI secolo in Galles). I muffins americani, come quelli inglesi, possono essere dolci o salati, ma vengono preparati con lievito chimico in polvere (o bicarbonato), mentre quelli inglesi sono preparati con lievito madre o di birra.

Accendete il forno a 180°. Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente e poi  ponetelo in una ciotola  e sbattetelo  energicamente con l’aiuto di un robot da cucina o con uno sbattitore elettrico assieme allo zucchero e ai semi di una bacca di vaniglia .

Aggiungete la scorza del limone grattugiata  e il sale, quindi sbattete ancora per qualche minuto, fino a che il composto risulti cremoso. In un contenitore versate il latte, poi aggiungete le uova intere e il tuorlo e sbattetele con una forchetta .

Unite il composto di latte e uova, poco alla volta e sempre sbattendo, alla crema di burro e zucchero  e continuate fino a quando la consistenza risulterà ben liscia, gonfia e omogenea. Mischiate e setacciate in una ciotola la farina, il lievito e il bicarbonato e uniteli poco alla volta e setacciandoli , al composto, fino a che il tutto risulterà cremoso e senza grumi .

Mettete l’impasto a cucchiaiate negli stampi da muffin contenenti le pirottine di carta (oppure, se non avete le pirottine, imburrate e infarinate lo stampo stesso) fino a riempirli quasi al margine;  poneteli in forno per circa 20-25 minuti. A cottura avvenuta dei muffins, che dovranno risultare dorati, spegnete il forno e lasciateli riposare lì dentro per 5 minuti a sportello aperto, dopodiché potrete estrarli e lasciarli raffreddare completamente .

  • Consiglio


Se volete potete cospargere i muffins con zucchero a velo, oppure, appena sfornati, glassarli spennellandoli con del burro fuso e poi cospargerli con un misto di zucchero e cannella.

  • Curiosita'


I muffins americani sono una via di mezzo tra una torta e un pane: con meno zucchero e meno burro avremo un muffin più simile ad un pane, mentre aumentando la dose di zucchero e burro avremo dei muffins più simili a una torta.















HONDA CR

La Honda CR è un categoria di motocicletta con motore a due tempi della casa motociclistica Honda presentata nel 1974, conosciuta inizialmente e fino al 1984 come Elsinore unitamente alle sorelle maggiori di cilindrata diversa, questa moto è stata prodotta in varie cilindrate (60-65, 80-85, 125, 250 e 450-480-500 cm³).Questa serie è stata accompagnata a partire dal 2002 dalla Honda CRF 450 e dal 2004 dalla Honda CRF 250 che si contraddistingue per il motore a quattro tempi e che ha definitivamente sostituito questa serie.Questo motociclo viene spesso confuso con la Honda CRM, che ha un nome simile, ma non è per uso agonistico, ma per un normale uso stradale.
Versioni
60-65
Fu introdotta nel 1983 con la cilindrata 60 e si convertì a 65 cm³ nel 2003, prodotta fino al 2007.
80-85
Fu introdotta nel 1980 con la cilindrata 80, che aumentò a 83 nel 1985 e si convertì a 85 nel 2003, prodotta fino al 2007.
Nel 1984 venne adoperato il sistema allo scarico ATAC (Automatic Torque Amplification Chamber) e rimosso nel 1986
Uno dei primi modelli della Honda CR 125
 Si trattava di una moto destinata alle competizioni del motocross a partire dal 1974, il propulsore era un motore a due tempi raffreddato ad aria, aveva una potenza di 20CV a 8000 rpm.

Nel 1981 si passa da un sistema Doublecross a Monocross (monoammortizzatore) e adotta il raffreddamento a liquido, Nel 1984 si introduce il sistema allo scarico ATAC (Automatic Torque Amplification Chamber), sostituito nel 1990 dal nuovo sistema HPP (Honda Power Port), sempre nel 1984 arriva il disco all'anteriore e solo nel 1987 arriva anche nel posteriore. Nel 1989 viene montata una nuova forcella a steli rovesciati. Nel 1992 nuovo impianto freni rimpicciolito, pompa al manubrio Nissin da 11mm verniciata in nero con uscita tubo freno laterale posteriore (prima uscita diretta longitudinale). Ruote con raggi zincati a sezione variabile. Nel 1993 arriva la rivoluzione, dal modello 250 cm³ del 1992 nuovo telaio,nuove sovrastrutture più snelle ad agevolare gli spostamenti. Riconoscibile dalla cassa filtro bianca,forcella showa rovesciata da 43mm senza salti di diametro tra le due piastre sterzo, mozzi ruota verniciati neri, forcellone con asole perno ruota fresate e saldate all'estruso. Carter motore verniciati nero e cilindro alluminio, carburatore keihin PJ da 36mm. Nel 1994 pochi cambiamenti (geometria di sterzo,offset piastre), forcella kayaba da 43mm ma con ROMPIFANGO in plastica alle estremità, forcellone con asole perno ruota riportate in lamierino di acciaio diretto sugli estrusi. Nel 1995 telaio in acciaio irrobustito nelle sezioni, cassa filtro bianca, nuovo forcellone con asole fresate e saldate ma di sezione maggiorata, nuovi mozzi ruota di maggior larghezza in alluminio tinta naturale, cerchio posteriore da 19", forcella kayaba da 43mm senza rompifango e a boccola portaparaolio innestata sul fodero per interferenza (prima ricavata per imbutitura di pezzo sul fodero), nuove sovrastrutture, non cambia il serbatoio,carter motore in alluminio naturale. Alex Puzar vince il mondiale cross della 125 con le honda preparate da Corrado Maddii. Nel 1996 nuova cassa filtro nera, aggiornamenti all'accensione con nuova centralina digitale a 8 bit e registro alte/basse velocità di compressione sul mono posteriore, cilindro con travaseria modificata. Nel 1997 ultimo anno di telaio in acciaio, a detta di molti la cr125 col miglior motore di sempre. Minimi cambiamenti grafici, sella bicolore. Nel 1998 il telaio viene cambiato con uno perimetrale in alluminio. Erogava circa 35 CV alla ruota record della categoria,nuovo cambio a 5 marce. Nel 1999 meccanica invariata. Nel 2000 nuovo telaio in alluminio "seconda generazione",nuove sovrastrutture plastiche, a livello motore cambia il cilindro, dove viene sostituita la valvola HPP con la valvola di scarico a flap di tipo RC VALVE (derivazione NSR gp). Nel 2001 minori modifiche,a livello di telaio cambia l'esecuzione delle saldature del trave discendente. Nel 2002 arriva il telaio in alluminio "terza generazione", nuove sovrastrutture plastiche,motore simile al modello 2001, ultima annata in cui e possibile montare cilindro e attuatore valvola hpp . Nel 2003 carburatore mikuni tmx 38 mm,minimi aggiornamenti. Nel m.y. 2004 la valvola allo scarico diventa RC a comando elettronico come sulla sorella di 250 cm³. Dal 2005 il motore viene riprogettato e aggiornato, la valvola scarico torna a comando meccanico, sempre siglata RC, nuova forcella Kayaba a cartuccia sigillata da 46mm.Il 2007 è stato ultimo anno di produzione della CR 125 che ha avuto una carriera di ben 35 anni.250 Fu la prima CR prodotta nel lontano 1973 e rimase in produzione fino al 2007 Nel 1981 si passa da un sistema Doublecross a Monocross (monoammortizzatore), sostituito nel 1986 dal nuovo sistema HPP (Honda Power Port), sempre nel 1984 adotta il raffreddamento a liquido, Nel 1984 si introduce il sistema allo scarico ATAC (Automatic Torque Amplification Chamber) e arriva il disco del freno anteriore e solo nel 1987 arriva anche nel posteriore, Nel 1989 viene montata una nuova forcella a steli rovesciati, Nel 1997 il telaio viene cambiato con uno perimetrale in alluminio. Erogava circa 55 cavalli.450-480-500Fu introdotta nel 1981 con la cilindrata 431 (450) e portata a 472 (480) l'anno successivo, mentre il passaggio alla cilindrata 491 (500) avviene nel 1984, prodotta fino al 2001Nel 1984 s'introduce il disco del freno anteriore e solo nel 1987 arriva anche nel posteriore, Nel 1985 si adotta il raffreddamento a liquido, Nel 1989 viene montata una nuova forcella a steli rovesciati. Erogava circa 65 CV.Le versioni derivate.Le HM Motard sono le CR che una volta importate in Italia vengono preparate dall'importatore HM per il supermotard e l'uso stradale. Infatti HM è la sigla di Honda-Montesa.Questa moto si differenzia dalla versione CR per le ruote da 17 pollici, l'impianto frenante da moto stradale e il parafango anteriore accorciato, le coperture sono da 120/70-17 all'anteriore e 150/60-17 al posteriore, il freno a disco anteriore è da 320 mm,con pinza originale nissin su supporto distanziale HM, mentre quello posteriore è da 240 mm.Sono state prodotte a partire dal 1998 e sono rimaste in produzione sino al 2006 la versione da 125 cm³, sino al 2003 la versione da 250 cm³ e solo un anno la versione da 500 cm³. La doppia omologazione è presente a libretto per cerchi enduro da 21/18" e motard 17/17" dai modelli 1998 sino ai modelli 2003. I modelli a 4T CRF450 sono in produzione dal 2002, il modello CRF250 dal 2004, con l'aggiunta delle versioni X ad avviamento elettrico dal 2005.-Le hm 'CRE' ,cr da cross honda preparate in versione enduro(Targa, impianto elettrico e fanali) dall'importatore HM. Implementazione sul modello cross originale Honda con l'aggiunta di coperchio volano maggiorato, statore Ducati Energia trifase da 120Watt fissato sul coperchio volano, statore magnetico aggiuntivo fissato sopra il volano originale cross con dado a colletto allungato speciale. Regolatore,raddrizzatore di tensione in parallelo, impianto fari, frecce e stop con sensore su freno anteriore e posteriore, clacson, portatarga posteriore, faro anteriore. Il parafango posteriore è sorretto da un telaietto di rinforzo aggiuntivo in acciaio. Stampella centrale fino al 1997, poi laterale fissata ad uno speciale supporto pedana dal 1998. Accessori a seconda dell'evoluzione richiesta dalle normative di omologazione del periodo.

lunedì 25 luglio 2016

Le rose del deserto

Le rose del deserto sono dei gustosi biscotti che sono ispirati a delle formazioni minerali chiamate appunto rose del deserto tipiche di alcune zone desertiche come il Sahara.La ricetta delle rose del deserto è molto facile ma occorrono determinati ingredienti come i corn flakes e l’uvetta sultanina così come prevede la preparazione originale di questi gustosi dolcetti che sono adatti per la colazione, la merenda o per essere preparati in occasioni speciali in modo da servire dei biscotti buoni e particolari come le rose del deserto.Ogni vedremo infatti come preparare l’impasto per fare le rose del deserto e il tempo di cottura di questi biscotti in modo che rimangono morbidi all’interno mente fuori sono croccanti. Poi dopo la cottura, bisogna lasciar raffreddare le rose del deserto prima di spolverarle con lo zucchero a velo che mette anche in risalto i fiocchi di corn flakes attaccati sulla loro superficie. Inoltre vedremo la preparazione delle rose del deserto con le mandorle e anche senza mandorle in modo da poter realizzare questi dolcetti in base agli ingredienti che avete a disposizione.
Ingredienti per 4 porzioni:

250 gr di farina “00” oppure 125 gr di farina “00” e 125 gr di farina di mandorle
2 uova di media grandezza
150 gr di uvetta sultanina
200 gr di burro
150 gr di zucchero semolato
1 bicchierino di rum o altro liquore
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
circa 100 gr di corn flakes “quelli originali”
zucchero a velo q.b.
Come fare i biscotti rose del deserto
Far rinvenire l’uvetta mettendolo in una ciotola e bagnandola con il rum. Intanto, porre il burro in un tegamino e far sciogliere a fiamma bassa.Aprire le uova in una ciotola, unire lo zucchero e mescolare con le fruste elettriche per circa 5 minuti.A questo punto, aggiungere a filo il burro fuso continuando a sbattere il composto poi unire un pizzico di sale e la farina ed il lievito con un setaccio oppure le due farina in precedenza mescolate insieme.Amalgamare l’impasto delle rose del deserto e poi unire l’uvetta sultanina e dare un’ulteriore mescolata per rendere omogeneo il tutto.Mettere in un piatto i corn flakes poi prendere l’impasto con un cucchiaio e farlo cadere nei corn flakes.Con le mani formare delle palline tutte ricoperte di corn flakes e sistemare ben distanziate in una teglia foderata da carta forno.Per formare le rose del deserto è opportuno preparare pochi pezzi per volta in modo da dargli la forma e la grandezza desiderata.

Tempo di cottura delle rose del deserto
Preriscaldare il forno a 180°C poi infornare la teglia con le rose del deserto e cuocere per circa 10-12 minuti finché non diventano dorati.Appena terminata la cottura, togliere la teglia dal forno e lasciar raffreddare per bene le rose del deserto altrimenti non si staccano dalla carta da forno e possono rompersi. Consigli: prima di servire questi deliziosi dolcetti è opportuno spolverarli con dello zucchero a velo vanigliato. Inoltre se volete preparare l’impasto delle rose del deserto con le mandorle potete utilizzarle sia quelle secche che vanno tritate nel cutter da cucina con due cucchiai di zucchero oppure direttamente la farina di mandorle in modo da rendere la ricetta più facile e veloce da realizzare.

Tiramisù

Il tiramisù (o in dialetto veneto) è il dolce italiano più diffuso al mondo.Una fetta di tiramisù
Ingredienti
500 g di mascarpone
80 g di zucchero
4 uova
250 g di savoiardi
4 tazzine di caffè espresso (oppure una moca da 4 preparata con tanto caffè)
cacao amaro in polvere q.b.
eventualmente scaglie di cioccolato fondente
Preparazione
Prima cosa fare il caffè.Separare i tuorli dagli albumi.Montare i tuorli insieme allo zucchero fino a ottenere un composto il più possibile chiaro e spumoso.Unire al mascarpone il composto di uova e zucchero, amalgamandolo bene, possibilmente con una frusta a mano.Montare gli albumi a neve ben ferma con un pizzico di sale e aggiungere con delicatezza alla crema di uova e mascarpone.Immergere velocemente i savoiardi nel caffè: i biscotti dovranno risultare ben imbevuti, ma non completamente zuppi. L'ideale sarebbe bagnare solo la metà inferiore dei biscotti, in modo che assorbano anche un po' dell'umidità della crema di mascarpone. Coprire il fondo di una vaschetta in plastica per alimenti con uno strato di savoiardi.Quindi stendere uno strato di crema al mascarpone, livellandolo con una spatola. Procedere con un secondo strato di biscotti e coprire con la rimanente crema, avendo cura di tenerne da parte una piccola quantità per la decorazione.
Decorazione
Inserire la crema rimasta in una tasca da pasticciere e ricoprire tutta la superficie del dolce con una serie di rosette.Spolverare d’abbondante cacao amaro e rifinire con una manciata di scaglie di cioccolato. Riporre in frigorifero per almeno 1ora
Ricetta alternativa per 10 persone
Ingredienti
500 grammi di mascarpone
500 grammi di panna fresca
3-4 confezioni di biscotti pavesini
5 uova fresche
zucchero, latte, caffè a volontà
2 terrine per montare gli ingredienti
2 piatti fondi
1 terrina squadrata per preparare il dolce
1 cucchiaio
1 montatore elettrico
Preparazione della crema
Dividere i tuorli delle uova dalle chiare, versando gli uni e le altre nelle due differenti terrine. Aggiungere ai tuorli 5 cucchiai di zucchero abbondante e, tramite montatore elettrico, montare il tutto fino ad ottenere un impasto ben amalgamato e montato.Dopo aver lavato accuratamente le fruste, aggiungere 1 cucchiaio di zucchero alle chiare e montarle fino a raggiungere un composto omogeneo.Unire poi ai tuorli montati il mascarpone, montare ancora con il montatore elettrico e, dopo aver raggiunto un buon livello di montatura, aggiungere le chiare montate.Mischiare il tutto con il montatore elettrico. Dopo aver lavato la terrina ove erano presenti le chiare montate, versarvi la panna da montare e aggiungere 1 cucchiaino di zucchero. Non usare panna spray, poiché è solitamente causa di troppa solidificazione al momento della fusione con la crema tuorli-mascarpone-chiare, creando una specie di appallottolamento della crema.Dopo aver montato la panna, aggiungerla alla crema mascarpone usando un cucchiaio e amalgamando bene il tutto. Lasciate riposare in frigo per 10 minuti circa e, nel frattempo, preparate il caffè (possibilmente con macchinetta da caffè moka ).
Preparazione finale
Con l'aiuto del cucchiaio, spargere sul fondo un sottilissimo strato di crema. Aprire le confezioni di Pavesini e versare il caffè (facendo attenzione a non scottarsi) . Stendere un primo strato di Pavesini immergendoli prima nel caffè.Successivamente, stendere con il cucchiaio uno strato di mascarpone sopra i Pavesini, e poi stendere un altro strato di Pavesini,(se prima avete disposto i Pavesini orizzontalmente, fatelo adesso verticalmente). Procedete con gli strati (l'idea migliore è raggiungere 4 strati).Sopra l'ultimo strato, aggiungere ampiamente uno strato di crema mascarpone, in modo tale da non vedere i Pavesini sotto.Guarnire a fantasia e mettere in frigo almeno per due ore prima di servire.
Alternative
Ovviamente, alcuni ingredienti e alcune fasi della preparazione possono essere variate. Ad esempio, al posto dei savoiardi si possono mettere pavesini o pan di spagna, mentre si possono alternare (come scritto sopra) i vari liquidi inserendo liquori o altro. Si può anche non aggiungere panna. Infine, scatenate la fantasie: potete aggiungere yogurt alla crema per dare il sapore di fragola, cioccolata, ecc.











Rotolo decorato al mascarpone

Rotolo decorato al mascarpone

l rotolo decorato al mascarpone è un dolce molto scenografico da preparare in occasione di una festa per i vostri bambini, ma anche come dessert di un pranzo fra amici. E’ una variante del classico rotolo alla Nutella.

Procedimento

Come prima cosa si deve procedere con la preparazione della decorazione: prendete una teglia di circa 20 cm x 35 cm e foderatela con carta forno. Disegnate con una matita sulla carta forno la decorazione che preferite secondo la vostra fantasia. Stendete il foglio di carta forno disegnato sulla teglia.

Montate il burro a neve con lo zucchero, quindi aggiungete l’albume leggermente sbattuto e la farina setacciata con il cacao, mescolando bene. Inserite questo composto in una sac-a-poche con beccuccio fino e liscio. Riempite con questo impasto i disegni fatti sulla carta forno facendo attenzione a non sbordare. Mettete la teglia con la decorazione nel congelatore per circa 30 minuti.

Nel frattempo procedete con la preparazione della pasta biscotto: montate molto bene le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Setacciate la farina e unitela al composto mescolando preferibilmente a mano.

Trascorso il tempo, riprendete la teglia con la decorazione dal congelatore e versateci sopra il composto bianco di pasta biscotto. Livellate velocemente e cuocete in forno statico caldo a 190 °C per 10 minuti.

Sfornate e ponete la pasta biscotto cotta su di un canovaccio bagnato stando attenti a non romperlo. Il lato con la carta forno deve andare a contatto con il canovaccio. Arrotolate subito con tutto il canovaccio fino a dargli la forma di un rotolo. Lasciatelo da parte in forma e preparate la farcitura.

Separate i tuorli dagli albumi e montateli con lo zucchero, aggiungete il mascarpone e mescolate bene. Montate gli albumi a neve e uniteli poco alla volta al composto, mescolando con una spatola per non smontarli.

Riprendete il rotolo e riapritelo delicatamente. Togliete la carta forno che avevate utilizzato per fare la decorazione e bagnatelo internamente, con l’aiuto di un pennello da cucina, con il caffè mescolato al latte.

Spalmatelo internamente con la farcitura alla crema di mascarpone e arrotolatelo di nuovo delicatamente.


motore 4t

I motori a quattro tempi sono motori termici comunemente usati nelle automobili; esistono vari tipi di motori a quattro tempi, in grado di bruciare molti tipi di combustibili fossili o naturali, come benzina, gasolio, metano, GPL, metanolo.Questo tipo di motore oltre che nelle automobili, è di larga diffusione sulle motociclette e più recentemente su molti modelli di scooter e soprattutto nei camion di basso tonnellaggio.Il termine a 4 tempi deriva dal fatto che la combustione avviene per quattro passaggi successivi, con alcune differenze tra motore ad accensione comandata e motore ad accensione spontanea:

1. Aspirazione: si ha l'introduzione di aria o di una miscela aria-combustibile nel cilindro;

2. Compressione: la miscela aria-combustibile viene compressa volumetricamente, generalmente durante questa fase si ha l'inizio della combustione;

3. Espansione: si ha l'espansione volumetrica dei gas combusti, generalmente durante le prime fasi d'espansione si ha la fine della combustione;

4. Scarico: si ha l'espulsione dei gas combusti dal motore.

Intuendo la possibilità di ottenere lavoro da una miscela chimica, Eugenio Barsanti, insegnante di fisica, costruì e presentò ai suoi studenti un rudimentale congegno per cui, se intromessa una miscela e scoccata una scintilla, trasformasse l'esplosione in forza lavoro. Perfezionandolo, costruì insieme all'Ing. Felice Matteucci un motore monocilindrico con pistone verticale. Successivamente nel 1861 il tedesco Otto sperimentò il suo primo motore a gas a 4 tempi che dovette abbandonare a causa di difficoltà tecnologiche. Nel 1867 i tedeschi Otto e Langen idearono un motore 4 tempi a gas, con accensione della miscela compressa, presentato l'anno dopo a Parigi. La grande intuizione di Otto stava nel far scoccare la scintilla a miscela compressa anziché solamente aspirata, aumentando in questo modo il rendimento del motore.

Il ciclo termodinamico del motore a quattro tempi, come noto, si sviluppa completamente in due rotazioni dell'albero motore, questo avviene perché il pistone svolge una doppia funzione, come meglio spiegato qui di seguito.
Aspirazione
Nei motori ad accensione comandata le valvole di aspirazione si aprono per consentire l'ingresso della carica, che nei motori ad iniezione diretta è solo comburente (tipicamente aria) mentre per i motori ad iniezione indiretta o a carburatori consiste nella miscela preformata di combustibile-comburente. Il pistone scende dal punto morto superiore (PMS) al punto morto inferiore (PMI), durante questo tragitto la biella compie 1 corsa e la manovella ruota di 180°. Scendendo creano una forte depressione nella camera di combustione; grazie a questa depressione e all'inserimento di carburante da parte di un iniettore, la camera si riempie della quantità di carburante calcolata dalla centralina elettronica sulla base della pressione sul pedale dell'acceleratore.

Per i motori diesel si ha solo l'aspirazione d'aria e l'iniezione diretta.

Compressione
Le valvole di aspirazione si chiudono e il pistone risale dal PMI al PMS, comprimendo l'aria o la miscela all'interno della camera di combustione.

Nei motori diesel viene compressa aria e le pressioni raggiunte al termine di questa fase sono maggiori rispetto a quelle dei motori ad accensione comandata. L'elevata temperatura incendia il combustibile iniettato alla fine della fase di compressione.
Accensione ed espansione
Il pistone salendo comprime l'aria all'interno del cilindro, poi arrivato alla fine della sua corsa la candela accende la miscela producendo l'espansione della miscela che ormai detonata spinge verso il basso il pistone.
Motori ad accensione comandataNei motori ad accensione comandata la combustione avviene grazie all'innesco generato dalla scintilla che scocca tra gli elettrodi di una o più candele.La scintilla scocca nell'istante desiderato (grazie al segnale dei sensori di fase) dopo la compressione e poco prima che sia raggiunto il PMS. È importante sottolineare come in questa fase all'interno della camera di combustione non avvenga una deflagrazione, bensì una combustione. La combustione prosegue rapidissima e deve completarsi senza dare luogo ad un'esplosione (che causerebbe il così detto battito in testa) perché in tal caso le sollecitazioni, superando abbondantemente i parametri progettuali, porterebbero rapidamente alla rottura meccanica. Questa fase è la sola "attiva" di tutto il ciclo poiché è l'unica fase dove si produce lavoro utile (il pistone viene spinto verso il PMI dall'energia prodotta dalla combustione). Le altre tre fasi sono dette "passive". L'energia necessaria in queste fasi viene fornita dal volano motore che immagazzina sotto forma di energia cinetica una parte dell'energia prodotta nella fase attiva per poi restituirla nelle altre tre fasi.

Motori ad accensione per compressione
Nei motori ad accensione per compressione (diesel), la combustione del combustibile iniettato alla fine della fase di compressione avviene a causa del raggiungimento della temperatura di autoaccensione del combustibile, tale aumento di temperatura è conseguenza del forte aumento di pressione generato dalla compressione. La combustione genera un elevato aumento di entalpia, il fluido motore utilizza il "suo contenuto entalpico" per compiere il lavoro di espansione spingendo il pistone fino al PMI.
Scarico
La valvola di scarico si apre prima che il pistone arrivi al PMI questa fase si chiama "Scarico libero", sceso al PMI risale spinto dal movimento degli altri pistoni o per effetto delle masse volaniche nei motori monocilindrici "Scarico forzato", espellendo i gas provocati dalla combustione attraverso l'apertura delle valvole di scarico, che fanno evacuare il gas combusto dal cilindro, preparandolo ad un nuovo ciclo, mentre i residui della combustione vengono immessi nel collettore di scarico, collegato all'impianto di scarico, costituito dalla marmitta catalitica, dal silenziatore e in alcuni casi, come nel motore diesel, anche dal filtro attivo antiparticolato, filtrando i gas e scaricandoli nell'aria. Le dimensioni di questi ultimi componenti sono proporzionali alla cilindrata del motore.

martedì 19 luglio 2016

motori 2 tempi

Il motore a due tempi è un tipo di motore a combustione interna, il quale viene alimentato da un impianto d'alimentazione e scarica i prodotti esauriti (gas di scarico) tramite un impianto di scarico. Fu inventato da Dugald Clerknel 1879, mentre la prima sperimentazione la si ha nel 1880 da parte di Karl Benz.Questo motore si differenzia dal più diffuso motore a quattro tempi principalmente per la differente alternanza delle fasi attive (fasi utili o di potenza) in relazione ai giri dell'albero motore: infatti se nel quattro tempi si ha una fase attiva per ogni due giri dell'albero, nel due tempi si ha una fase attiva (ovvero la fase in cui avviene la trasformazione effettiva dell'energia chimica in termica e dunque cinetica, detta anche espansione) per ogni giro completo dell'albero.Strutturalmente, il motore a due tempi, di norma non presenta le classiche valvole d'aspirazione e scarico, sostituite dalle "luci", ovvero fenditure non circolari ricavate direttamente sul cilindro, aperte e chiuse dal moto alternato del pistone.Una caratteristica che distingue il motore a due tempi (a parte i modelli con ammissione a disco rotante e non considerando le esigenze dell'impianto elettrico di accensione) dal quattro tempi è quella di poter funzionare perfettamente in entrambi i sensi di rotazione. Questo è permesso dal fatto che le luci di scarico/travaso vengono aperte e chiuse dal pistone in maniera speculare rispetto al punto morto inferiore, dove la luce di scarico è la prima ad aprire e l'ultima a chiudere. Al contrario, nel 4 tempi la simmetricità non c'è perché deve essere aperta una soltanto delle due valvole (salvo il breve periodo dell'incrocio, in cui sono aperte entrambe), e tassativamente in modo asimmetrico rispetto al punto morto inferiore.Un'altra caratteristica che distingue il motore a due tempi dal motore a quattro tempi è la "pompa di lavaggio" che permette l'immissione tramite una compressione dei gas, generalmente questa pompa è costituita dal carter pompa, dalla superficie interna del pistone e da un sistema di ammissione dei gas freschi, mentre in altri casi (motori diesel 2T a lavaggio unidirezionale) la pompa di lavaggio è invece una vera e propria pompa volumetrica, azionata solitamente dall'albero motore, mentre in alcuni casi si hanno dei turbocompressori, azionati dai gas di scarico, che aiutano il lavoro della suddetta pompa, non essendo possibile sostituirla completamente.